Mtskheta: un patrimonio dell'Unesco alle porte di Tbilisi.

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Se volete scoprire il volto più antico e spirituale della Georgia, non potete assolutamente perdervi una gita a Mtskheta, nella provincia storica di Kartli. Una tappa obbligata dopo aver visitato le meraviglie di Tbilisi, che offre sorprese imperdibili anche nei suoi dintorni.

Questa magnetica città fu la capitale del regno di Georgia fra il III secolo a.C e il V secolo d.C. Fu qui che i i georgiani si convertirono al Cristianesimo nel 317 ed è qui che ha sede la Chiesa ortodossa e apostolica georgiana.

Mtskheta e le chiese patrimonio UNESCO

Tra i principali motivi per cui Mtskheta merita una visita ci sono proprio le splendide chiese antiche, inserite tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO quali esempi eccezionali di architettura religiosa medievale nel Caucaso e testimonianza dell’alto livello artistico e culturale raggiunto da questo antico regno.

Le favorevoli condizioni geografiche e la posizione strategica come crocevia delle rotte commerciali hanno contribuito allo sviluppo di Mtskheta, portando all’integrazione di diverse influenze culturali con le tradizioni locali. Dopo il VI secolo d.C., quando la capitale venne trasferita a Tbilisi, la città alle porte di Tbilisi ha continuato a rappresentare uno dei più importanti centri culturali e spirituali del Paese.

La cattedrale di Svetitskhoveli

La cattedrale di Svetitskhoveli, il monastero di Jvari e il monastero di Samtavro sono monumenti iconici della Georgia medievale. La cattedrale ortodossa di Mtskheta è conosciuta come il luogo in cui sarebbe stata sepolta la tunica di Gesù Cristo.

Per molto tempo la chiesa è stata il principale edificio di culto del Paese e tutt’oggi rimane uno dei luoghi più venerati dai fedeli, sede dell’arcivescovo di Mtskheta e Tbilisi. L’attuale struttura fu costruita nel corso dell’XI secolo sul sito in cui era stata edificata una prima chiesa nel IV secolo.

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La cattedrale di Svetitskhoveli, tra i monumenti iconici della Georgia medievale.

Il monastero di Jvari

Sulla cima di una montagna, in prossimità della confluenza dei fiumi Mt’k’vari e Aragvi è, invece, situato il monastero di Jvari (o monastero della Croce), dove, secondo la tradizione, all’inizio del IV secolo Santa Nino eresse una grande croce di legno su quello che allora era il sito di un tempio pagano.

Ritenuta miracolosa, la croce attirò numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del Caucaso, così sui suoi resti fu edificata, presumibilmente tra il 586 e il 605, la “piccola chiesa di Jvari” (oggi conosciuta anche come “grande chiesa di Jvari”). Il suggestivo edificio è un antico esempio di struttura con quattro absidi ed ebbe una forte influenza sull’architettura georgiana. Da qui si può ammirare uno dei panorami più belli e mozzafiato di Mtskheta.

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Il panoramico monastero di Jvari.

Il monastero di Samtavro

Tra i monumenti eletti patrimonio Unesco figura, infine, il monastero di Samtavro, costruito nel IV secolo per volere del re Mirian III d’Iberia sul luogo in cui si dice che Santa Nino si sia fermata per pregare. L’edificio ospita interessanti affreschi contemporanei e custodisce anche alcune pietre della tomba della santa, situata nel monastero di Bodbe.

Ancora oggi, i monumenti storici di Mtskheta fanno sfoggio dell’alto livello dell’arte e della cultura dello scomparso regno di Georgia, che ha giocato un ruolo eccezionale nella storia medievale di questa terra, e testimoniano l’introduzione e la diffusione del Cristianesimo nella regione montuosa caucasica nonché la sua evoluzione sociale, politica ed economica.

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Il monastero di Samtavro, tra i patrimoni UNESCO.
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