Una magnifica dimora a Tbilisi dai riflessi cangianti è ispirata a Venezia
La casa si trova in una strada tranquilla che corre parallela al fiume Kura.
Tbilisi, Georgia: “La città è un mix eclettico”, afferma la designer Tinatin Kilaberidze, riferendosi alla composizione architettonica della sua città natale, dove è tornata di recente per progettare una casa storica per una imprenditrice locale: “Alcune zone della città sono molto antiche e si possono notare influenze dalla Turchia e dall’Iran. Durante l’impero russo, l’architettura è diventata molto europea: avevano un debole per lo stile francese. In seguito, l’Art Nouveau e l’Art Déco sono diventati molto popolari”, spiega la professionista. “Ci sono influenze da Oriente e Occidente”.
Come la sua città, anche la carriera di Kilaberidze ha un respiro globale. Si è trasferita da Tbilisi, Georgia, agli Stati Uniti negli anni Novanta e per trent’anni ha coltivato la sua carriera progettando case in tutta Europa e in America. La sua cliente aveva una storia simile. Ha vissuto a New York per diversi anni, ma di recente si è trasferita di nuovo a Tbilisi e sta mettendo radici in una townhouse del XIX secolo, in un quartiere popolare che pullula di gallerie d’arte e caffè eleganti, un gioiello all’interno di quell’arazzo stratificato che è la città.
La casa si trova in una strada tranquilla che corre parallela al fiume Kura, e ha un mood molto decadente: “Si possono notare le influenze dell’architettura moresca, a sua volta influenzata dai veneziani”, dice Kilaberidze. La facciata decorativa, i merli appuntiti e le finestre di ispirazione gotica sono stati probabilmente ispirati dalla città italiana che, come Tbilisi, era un’altra importante tappa dell’antica Via della Seta. Ma non era solo il design a ricordare Venezia a Kilaberidze: “Era anche il riflesso del fiume che risplende sulle pareti”, spiega.
L’idea di Venezia è diventata presto un elemento trainante per il restyling della casa. L’edificio aveva altre affinità strutturali con i palazzi della città galleggiante: si trova al centro di una fila di case a schiera, il che significa che la pianta si estende all’indietro rispetto al fronte strada e che la luce può entrare solo dalle finestre anteriori e posteriori, e non di lato. “A mano a mano che la luce si sposta verso l’interno, diventa sempre più tenue, e poi scompare”, spiega Kilaberidze. “Per questo abbiamo usato colori chiari e oggetti in vetro. Nella loggia vetrata e nel soggiorno adiacente, questo effetto è stato ottenuto grazie a un lampadario in vetro di Murano degli anni ‘70 di Carlo Scarpa, a un tavolino in vetro curvato e a un’applique scultorea del maestro del vetro veneziano Giusto Toso degli anni ‘60.
Anche nella camera da letto, la designer ha lasciato che fosse la luce a dettare la palette dei colori: “Il riflesso scintillante del fiume sulle pareti faceva risplendere l’intera stanza di un azzurro molto pallido”, dice. “Così ho pensato: questa stanza deve essere dello stesso colore”. Negli spazi meno favoriti dalla luce del giorno, invece, ha scelto la direzione opposta. “Il bagno si trova tra due stanze e ha una sola finestra, quindi è molto buio”, spiega Kilaberidze, “mi piace sempre usare toni scuri in stanze buie per aggiungere un tocco di drammaticità”. La sua soluzione è stata quella di lavare le pareti con una ricca tonalità di bordeaux e installare pavimenti in marmo rosso sangue: “Il bagno è molto glamour”, dice Kilaberidze.
Per quanto riguarda la ristrutturazione, per fortuna, la casa non aveva bisogno di molti interventi: “Poiché la casa è classificata come storica, non potevamo apportare modifiche strutturali o alterarne la disposizione”, dice Kilaberidze. Invece, ha concentrato le sue energie sulla realizzazione di splendide finiture e sul restauro delle caratteristiche esistenti, come i numerosi camini della casa. Nel salotto a capanna all’ultimo piano, ha ampliato la prospettiva visiva con una cappa di marmo verde che si estende su entrambi i lati della parete. In cucina ha progettato un focolare che rende omaggio alle influenze storiche della casa. Realizzato in ceramica, il focolare a doppia curva ad arco riflesso deve la sua forma all’architettura gotica veneziana.
Una sfida progettuale che riguardava il décor si è trasformata in un vantaggio. A causa delle tasse di importazione proibitive, Kilaberidze ha finito per utilizzare gran parte dei mobili esistenti della sua cliente, che aveva già portato con sé da New York: un divano verde bosco e un tappeto color crema di ABC Carpet, poltrone in pelle di Design Within Reach e una consolle in stile barocco che era un cimelio di famiglia. Questi limiti li hanno anche portati a scoprire molti talenti locali. Arte e mobili di una serie di designer georgiani emergenti animano la casa: disegni di Lado Pochkhua, sedute di Ano Jishkariani e Tika Shelia, sculture di Vladimer (Valo) Imerlishvili e un arazzo appeso di Mariana Chkonia. Sebbene lo spazio tragga ispirazione da terre lontane, è pieno di tesori da paesi molto vicini.
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29/04/2024